Palestra della salute

Perchè il riposo non è sempre la soluzione migliore per guarire da un infortunio?

Perchè il riposo non è sempre la soluzione migliore per guarire da un infortunio?

soluzione-guarire-infortunio

Quando compare un dolore muscolare, articolare o tendineo, la reazione più comune è pensare: “Meglio fermarsi, riposare e aspettare che passi.”

Sebbene in alcuni casi il riposo possa essere utile – ad esempio subito dopo un trauma acuto – nella maggior parte delle problematiche che trattiamo in fisioterapia, il riposo assoluto non è la soluzione per guarire da un infortunio. Anzi, può diventare parte del problema.

Il nostro sistema muscolo-scheletrico, infatti, è progettato per adattarsi al movimento. Le ossa, i muscoli, le articolazioni e i tendini si rinforzano con l’uso. Quando smettiamo di usarli – anche solo per pochi giorni – inizia un processo di indebolimento.

In fisioterapia, questo lo vediamo chiaramente in condizioni come:

  • Tendinopatie

  • Lombalgie e cervicalgie croniche

  • Lesioni muscolari

  • Artrosi

  • Post-infortuni sportivi

In tutti questi casi, un riposo prolungato rallenta la guarigione, indebolisce i tessuti e peggiora la tolleranza al movimento.

Il dolore non è sempre segno di “danno”

Inoltre, un errore comune è associare il dolore automaticamente a una lesione. In realtà, il dolore è un segnale complesso, influenzato anche da fattori neurologici, emotivi e cognitivi.

 In molte condizioni croniche (es. tendinopatie o lombalgie), il dolore persiste anche se il tessuto è strutturalmente “a posto”. In questi casi, continuare a muoversi in modo controllato e progressivo è parte della cura, non una minaccia.

Quando il riposo non basta: perché il carico graduale è la chiave nel trattamento delle tendinopatie

Le tendinopatie sono condizioni che coinvolgono uno o più tendini, strutture robuste che connettono il muscolo all’osso e trasmettono la forza generata dal muscolo per produrre movimento.

A differenza di quanto si pensava in passato, la maggior parte delle tendinopatie non sono infiammazioni acute, ma processi degenerativi cronici del tendine. Ciò significa che:

  • Le fibre di collagene si disorganizzano

  • La matrice extracellulare cambia composizione

  • Il tendine perde la sua capacità di trasmettere efficacemente la forza

È per questo che oggi parliamo sempre più spesso di “tendinosi” e non semplicemente di “tendinite”.

È comprensibile che di fronte al dolore si cerchi di ridurre i sintomi con il riposo. Tuttavia, il tendine è un tessuto che vive e si adatta al carico. La sua forza, elasticità e capacità di resistere allo stress dipendono dalla quantità e dalla qualità dello stimolo meccanico che riceve.

Ecco cosa succede con il riposo prolungato:

  • Il dolore può temporaneamente diminuire, ma il tendine non “guarisce”

  • Il carico tollerato si abbassa ulteriormente: il tendine si indebolisce

  • Alla ripresa dell’attività, il dolore torna facilmente e con maggiore intensità

  • Si instaura un circolo vizioso: dolore → riposo → peggioramento → ricaduta

esercizio-terapeutico

Perchè la soluzione per guarire dagli infortuni è l’esercizio terapeutico

Negli ultimi anni, la letteratura scientifica è diventata estremamente chiara: la riabilitazione attiva è il trattamento più efficace per le tendinopatie.

Il carico meccanico, se dosato correttamente, è uno stimolo biologico fondamentale per:

  • Riorganizzare le fibre di collagene

  • Stimolare la sintesi di nuove proteine tendinee

  • Migliorare la capacità di assorbire e trasmettere forza

  • Ridurre il dolore attraverso meccanismi sia periferici che centrali

Il tipo di esercizio non è uguale per tutti e viene scelto in base alla fase della tendinopatia e alla tolleranza del paziente:

  • Esercizi isometrici (fase acuta): mantengono la forza senza aggravare il dolore e hanno anche un effetto analgesico

  • Esercizi eccentrici (fase subacuta): aiutano nella riorganizzazione del tendine

  • Esercizi pliometrici e funzionali (fase avanzata): preparano il tendine a tornare ai gesti sportivi o lavorativi

 Il nostro approccio

  1. Valutazione approfondita della causa e della fase della tendinopatia.

  2. Educazione del paziente: capire il problema è già parte della soluzione

  3. Pianificazione di esercizi graduali, adattati alle esigenze e capacità della persona

  4. Monitoraggio costante per adattare il carico in base ai miglioramenti

Il nostro obiettivo non è solo far sparire il dolore, ma riportare il tendine a svolgere le sue funzioni in sicurezza e con piena efficienza.

In conclusione

Se stai affrontando una tendinopatia, ricorda:

1.        Il riposo assoluto non è la risposta;

2. Il tendine ha bisogno di movimento, ma di un movimento “intelligente”, calibrato, progressivo e guidato!

Se soffri di tendinopatia, dolori articolari o muscolari, è il momento di agire con un percorso su misura.

Il movimento giusto, guidato da professionisti, è la vera terapia.

Prenota una valutazione fisioterapica personalizzata: ti aiuteremo a capire la causa del dolore e costruiremo insieme un programma di esercizi progressivi, sicuri ed efficaci.

Inizia oggi stesso il tuo percorso di guarigione attiva!