Era il 10 aprile quando, durante una partita, un infortunio ha cambiato tutto: una frattura al perone destro (Weber C) con apertura della sindesmosi.
Un trauma importante, seguito da un intervento chirurgico con placca, viti e una lunga cicatrice come segno di questa battaglia, dopo 20 giorni di dolorosa attesa.
Quando il Matteo è arrivato da noi, la situazione non era semplice:
la caviglia era molto gonfia, la mobilità quasi assente dopo l’immobilità forzata e ogni passo dipendeva ancora dalle stampelle. La sfida era evidente, ma anche la determinazione di riprendersi la propria quotidianità.
I primi passi del percorso
Abbiamo iniziato lavorando sul gonfiore e sul recupero del movimento. Ogni piccolo miglioramento era una conquista. La fisioterapia è stata affiancata da sedute in piscina: un ambiente che ha permesso di muovere la caviglia in scarico, con meno dolore e più fiducia.
L’acqua è diventata il primo terreno sicuro su cui rimettersi in cammino.
Le difficoltà lungo la strada
Uno dei momenti più impegnativi è stato il distacco dalle stampelle. Non è solo un gesto fisico, ma anche psicologico: imparare di nuovo a fidarsi della propria gamba, a sentire che può reggere, che è pronta. Abbiamo lavorato molto sulla forza, sull’equilibrio, ma anche sulla sicurezza in sé stesso.
I risultati raggiunti
Oggi i passi avanti sono enormi:
- la caviglia ha recuperato quasi tutta la mobilità,
- le stampelle sono ormai un ricordo,
- il gonfiore si è quasi del tutto risolto,
- il dolore è scomparso,
- la vita quotidiana è tornata alla normalità: lavoro, guida, autonomia.
Guardando avanti
Ora siamo entrati in una nuova fase: gli esercizi di salto. Un passaggio fondamentale per chi vuole tornare non solo a camminare, ma a correre, a giocare, a sentirsi di nuovo libero nei propri movimenti.
Grazie al percorso che sta iniziando al Fisiofit, poi, sarà poi in grado di consolidare e mantenere i risultati, ritornando alla piena forma in vista del nuovo campionato.
Questa storia è la prova che, anche dopo un infortunio importante, con costanza e un percorso mirato è possibile tornare a vivere appieno le proprie passioni. Ogni cicatrice diventa il segno non solo di una ferita, ma soprattutto di un percorso di rinascita.