Hai dubbi su quando iniziare la fisioterapia dopo un intervento? Ti chiedi chi dovresti consultare tra fisiatra, ortopedico o neurochirurgo? Oppure vuoi capire meglio quali esami diagnostici sono più adatti al tuo problema?
In questo articolo rispondiamo alle domande più frequenti dei pazienti per aiutarti a fare scelte più consapevoli sulla tua salute, i percorsi riabilitativi e le figure professionali coinvolte.
-
Se l’intervento chirurgico ha successo, in molti casi, non c’è bisogno di fisioterapia.
In generale dipende dal tipo di intervento, ma se parliamo di interventi inerenti all’apparato muscolo-scheletrico, ogni intervento avrebbe bisogno, anche in minima parte, di riabilitazione. L’intervento in sé, anche minore, apporta un grosso stress al sistema muscolare e ai tessuti molli, portando a una certa ipotrofia muscolare e a una possibile formazione di aderenze attorno alla cicatrice. Più l’intervento sarà invasivo, maggiore sarà lo stress tissutale.
-
L’osteopatia è una diversa tipologia di fisioterapia?
Vediamo che differenza c’è tra osteopata, fisioterapista e fisiatra:
-
Fisiatra: medico specialista che si occupa di valutazione, diagnosi e indicazione al trattamento riabilitativo in pazienti con problemi muscolari, ortopedici, neurologici e reumatologici.
-
Fisioterapista: professionista sanitario che si occupa di prevenzione, trattamento e riabilitazione dei disturbi muscolo-scheletrici e neurologici. Non è un medico.
-
Osteopata: non è un professionista sanitario, ma si occupa di trattamenti manuali su muscoli, articolazioni, visceri e cranio. Non fa riabilitazione.
-
-
Come scelgo se farmi visitare da fisiatra, ortopedico o neurochirurgo?
-
Fisiatra: se hai dolori muscolari o articolari senza urgenza, rigidità o contratture, o se hai bisogno di un percorso riabilitativo post-trauma.
-
Ortopedico: se hai dolori a ossa, articolazioni, tendini o legamenti, sospetti traumi o possibile indicazione chirurgica.
-
Neurochirurgo: se il dolore è accompagnato da formicolii, perdita di forza o irradiazione (sciatica, brachialgia), o se hai esami che indicano ernie o stenosi.
-
-
Che differenza c’è tra lastre, ecografia, risonanza magnetica e TAC?
-
Lastre (raggi X): per escludere lesioni ossee. Senza prescrizione.
-
Ecografia muscolo-tendinea: valuta muscoli, tendini e legamenti, ma non arriva ai tessuti profondi. Senza prescrizione.
-
Risonanza magnetica: esame dettagliato e 3D, serve per tessuti profondi e lesioni articolari. Con prescrizione.
-
TAC: utile in urgenza o per lesioni ossee importanti, traumi o sospette emorragie.
-
-
Lo stretching fa sempre bene?
Non sempre. È utile per alleviare tensioni muscolari, migliorare la flessibilità e prevenire stiramenti, ma può essere controindicato in casi di instabilità articolare, dove la tensione muscolare è necessaria per stabilizzare l’articolazione.
➡️ In questi casi, lo stretching può peggiorare il problema.
È fondamentale avere una valutazione professionale prima di eseguire esercizi da soli.
Altre curiosità sulla fisioterapia? Scrivici! Il fisio risponde!