Palestra della salute

La storia di Letizia Spaggiari – Dalla fatica dei concerti al piacere di suonare senza dolore

La storia di Letizia Spaggiari – Dalla fatica dei concerti al piacere di suonare senza dolore

La passione per la musica

Flautista diplomata al Conservatorio Peri di Reggio Emilia, Letizia Spaggiari ha dedicato la sua vita alla musica. Con il suo flauto ha calcato i palchi delle più prestigiose orchestre regionali e nazionali, portando la sua passione e il suo talento a chi ascolta. La musica è sempre stata il suo mondo, ma negli anni, le lunghe ore di studio e le prove incessanti hanno iniziato a pesare sul suo corpo.

I segnali del corpo

All’inizio erano piccoli segnali: una leggera rigidità al collo, qualche fastidio alla spalla. Con il tempo, però, i sintomi sono diventati più evidenti: pesantezza cervicale, dolore alla scapola e alla spalla, debolezza agli arti superiori. La fatica si faceva sentire non solo durante i concerti, ma anche nelle attività quotidiane, e Letizia ha iniziato a temere che la sua carriera musicale potesse essere messa a rischio.

Il percorso di riabilitazione

Decisa a ritrovare benessere e mobilità, Letizia si è rivolta al Centro Riabilitativo Reggiano, dove ha trovato un’équipe pronta ad ascoltare le sue esigenze e a costruire un percorso personalizzato. Dopo un’attenta valutazione, è iniziato un trattamento integrato: terapie decontratturanti mirate per alleviare la tensione cervicale e un programma di rinforzo progressivo della muscolatura di scapole e spalle.

Ritrovare forza e fiducia

Il percorso non è stato solo fisico, ma anche mentale: imparare a conoscere i propri limiti e a gestire lo sforzo ha permesso a Letizia di ritrovare fiducia nelle proprie capacità. Poco a poco, i dolori si sono attenuati, la forza è tornata e la mobilità è aumentata.

Il ritorno alla musica e al movimento

Oggi, Letizia può affrontare prove e concerti impegnativi senza più timore, e ha persino ripreso l’attività fisica che aveva dovuto interrompere a causa dei continui dolori al braccio. La sua storia dimostra che, con il giusto supporto e un percorso mirato, è possibile trasformare il dolore in forza, continuare a coltivare la propria passione e riscoprire il piacere di prendersi cura di sé, giorno dopo giorno.