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La fisioterapia in ambito neurologico: la riabilitazione post-ictus

fisioterapia-neurologica

Fisioterapia e riabilitazione neurologica

Il fisioterapista è una figura professionale fondamentale nel trattamento e nella riabilitazione di numerose condizioni fisiche, spesso associate a infortuni o patologie muscoloscheletriche.


Sebbene l’ortopedia sia uno degli ambiti più noti in cui il fisioterapista interviene, le sue competenze si estendono a molti altri settori, spesso in sinergia con altre discipline mediche e sanitarie.


Uno degli ambiti più specializzati in cui il fisioterapista interviene è quello neurologico, che riguarda il trattamento e la riabilitazione di persone con ictus, malattia di Parkinson, sclerosi multipla, lesioni spinali o traumi cranici.

 

L’ictus è sicuramente la patologia neurologica più frequente nella pratica riabilitativa e rappresenta una delle principali cause di disabilità: è la seconda causa di morte a livello nazionale (rappresenta il 10-12% di decessi annuali) e la terza a livello mondiale, oltre ad essere la principale causa di invalidità.

 

Ictus: Che cos’è?

Secondo la definizione dell’organizzazione mondiale della sanità l’ictus, o stroke, è “una improvvisa comparsa di segni e/o sintomi riferibili a deficit delle funzioni cerebrali, localizzati o globali, di durata superiore alle 24 ore o ad esito infausto non attribuibile ad altra causa apparente se non vasculopatia cerebrale”.

 

L'ictus cerebrale può essere di due tipologie:

  • Ictus ischemico, che si verifica quando un’arteria che porta sangue al cervello viene ostruita dalla formazione di una placca aterosclerotica o da un coagulo di sangue

  • Ictus emorragico, che avviene a causa della rottura di un vaso sanguigno situato nel cervello; l’ipertensione è spesso la causa di questa forma di ictus

 

Si tratta di un evento che può trasformare radicalmente la vita, portando spesso a conseguenze significative sia a livello motorio che cognitivo.


Infatti, quando viene interrotto l’afflusso di sangue ossigenato in una zona del cervello, i neuroni di quella regione muoiono. Di conseguenza, si perdono le funzioni neurologiche controllate da quell'area, come il movimento di un braccio o di una gamba, il linguaggio, la vista, l'udito, l'equilibrio o altre capacità.


Cosa provoca l’ictus?

 

L’esito più comune e frequente dell’ictus è rappresentato dall’emiplegia, termine con cui si intende una sindrome caratterizzata dalla paralisi più o meno completa di metà del corpo; interessa la metà del corpo controlaterale al lato della lesione.

 

Altri disturbi frequentemente provocati dall’ictus sono:

  • difficoltà nella deambulazione, con necessità di ausili come carrozzina, deambulatori o bastoni

  • difficoltà nell'articolazione delle parole e nella comprensione verbale o scritta (afasia)

  • disturbi della sensibilità e della percezione (tatto, percezione del caldo/freddo, formicolii)

  • disturbi della vista, come visione sdoppiata, difficoltà nel dirigere lo sguardo o fissare oggetti

  • variazioni dell'umore e della personalità

  • difficoltà nella memoria a breve o lungo termine

 

Ovviamente la gravità delle conseguenze dipende da diversi fattori, fra cui l'estensione e la localizzazione della lesione, l'età del paziente e il suo stato di salute precedente all’evento ischemico.


riabilitazione-post-ictus

Come la fisioterapia può intervenire sulla condizione di un paziente post-ictus?

Come detto precedentemente, le conseguenze dell’ictus possono essere fortemente invalidanti. Nelle settimane che seguono l'ictus c’è un tentativo automatico di risoluzione del problema: si verifica una sorta di guarigione spontanea dei tessuti e l'organismo inizia a stabilizzare la situazione da solo.


Il paziente può quindi recuperare anche se non trattato da un punto di vista riabilitativo: si parla della cosiddetta evoluzione spontanea.


Tuttavia, se viene trattato recupera in modo diverso: il paziente deve essere in qualche modo guidato e supportato verso una determinata strada affinché non avvengano recuperi maladattivi.


Il trattamento riabilitativo ha proprio questa funzione: sfruttare il più possibile la plasticità del sistema nervoso per il miglior recupero possibile di quelle che erano le capacità motorie precedenti.

 

I processi di plasticità sono massimi entro 6 mesi dall’evento lesivo per poi diminuire progressivamente.

 

 

Le fasi della riabilitazione

1. FASE ACUTA (immediato dopo l'ictus)

La presa in carico riabilitativa in seguito ad ictus deve essere immediata, fin dalle prime 24-48 ore.


Durante questa fase, il paziente è generalmente ricoverato in un'unità di terapia intensiva o in un reparto neurologico. Inizialmente, la priorità è stabilizzare la condizione medica generale, ma la fisioterapia inizia fin da subito, seppur in modo delicato e graduale. I fisioterapisti, gli infermieri e i medici specialisti collaborano per ridurre la perdita di funzionalità e favorire i primi movimenti.

 

Obiettivi principali:

  • prevenzione delle complicanze: la fisioterapia in questa fase si concentra sulla prevenzione di complicazioni come le piaghe da decubito, la trombosi venosa profonda e la rigidità muscolare

  • mobilizzazione precoce: anche se i movimenti sono limitati, i fisioterapisti lavorano sul recupero di piccoli movimenti passivi e attivi per stimolare la circolazione sanguigna e prevenire l'immobilità.

 

2. FASE SUB-ACUTA (riabilitazione intensiva)

La fase sub-acuta inizia quando il paziente è stabile dal punto di vista medico e il focus si sposta sulla riabilitazione intensiva. Durante questa fase, il paziente viene trasferito in un reparto di neuroriabilitazione dove il trattamento fisioterapico è mirato al recupero funzionale.

 

Obiettivi principali:

  • recupero della mobilità: si lavora per migliorare il movimento delle articolazioni e la forza muscolare, attraverso esercizi di riabilitazione mirati

  • rieducazione motoria: il paziente inizia a svolgere esercizi di mobilizzazione attiva per favorire la ripresa dell'uso degli arti, la deambulazione e la postura

  • prevenzione di complicanze: si prosegue con la prevenzione delle complicazioni secondarie, come le cadute e le ulcere da pressione

  • ripristino dell'autonomia: il paziente lavora per riacquistare l’autosufficienza nelle attività quotidiane, come vestirsi, mangiare, camminare, ecc.

 

3. FASE DI MANTENIMENTO

Questa fase segue la riabilitazione intensiva e può essere effettuata a domicilio o presso centri di fisioterapia. È un periodo di mantenimento e miglioramento continuo.

Anche se il paziente ha raggiunto un buon livello di recupero, la fisioterapia continua a concentrarsi sull'ottimizzazione della funzione fisica e sul mantenimento dei progressi ottenuti.

 

Obiettivi principali:

  • mantenere il livello di recupero raggiunto: l’obiettivo è continuare a prevenire la perdita di funzionalità e migliorare la resistenza muscolare

  • autonomia nelle attività quotidiane: continuare a perfezionare le capacità motorie e cognitive per garantire che il paziente possa vivere in modo indipendente

 

 

Durante tutto il percorso di riabilitazione post-ictus, per affrontare i diversi aspetti delle difficoltà del paziente la fisioterapia deve essere associata e combinata con altre professioni riabilitative, fra cui:

  • Logopedia: i disturbi del linguaggio e della comunicazione, come la disartria (difficoltà nell'articolazione delle parole) e l'afasia (perdita della capacità di esprimere o comprendere il linguaggio), sono comuni dopo un ictus. La logopedia aiuta i pazienti a recuperare la capacità di parlare, comprendere e comunicare

  • Terapia occupazionale: la terapia occupazionale è fondamentale per aiutare il paziente a recuperare la capacità di eseguire attività quotidiane, come vestirsi, mangiare, fare la spesa e prendersi cura di sé. Il terapista occupazionale lavora per migliorare la coordinazione e la destrezza fine, adattando l’ambiente domestico e fornendo strategie per migliorare l’autonomia. In alcuni casi, l’uso di dispositivi di assistenza, come le protesi o gli ausili per la mobilità, può essere fondamentale.

  • Neuropsicologia: molti pazienti che hanno subito un ictus soffrono di problemi cognitivi, come difficoltà di memoria, concentrazione o ragionamento. La neuropsicologia post-ictus si concentra sul recupero delle funzioni cognitive compromesse, attraverso esercizi mirati di memoria, attenzione e problem solving. Inoltre, il supporto psicologico aiuta il paziente a gestire le emozioni, l’ansia e la depressione, frequentemente associate alla perdita di abilità o all'incertezza riguardo al futuro.

 

 

L’importanza della motivazione e del supporto familiare

Oltre alle tecniche terapeutiche, un elemento fondamentale per il successo della riabilitazione è la motivazione del paziente. Il recupero dopo un ictus può essere un processo lungo e a volte frustrante, e il supporto psicologico è essenziale per affrontare le difficoltà quotidiane. La presenza della famiglia e degli amici è cruciale nel percorso di recupero, poiché il sostegno emotivo aiuta il paziente a mantenere un atteggiamento positivo e a non arrendersi.

 

Inoltre, la riabilitazione non riguarda solo il trattamento fisico, ma anche la preparazione del paziente e della sua famiglia a vivere con eventuali disabilità permanenti. L'educazione familiare su come gestire la condizione, l'adattamento a nuove routine quotidiane e l’incoraggiamento a partecipare attivamente alla riabilitazione sono tutti aspetti chiave per favorire un recupero il più completo possibile.

 

 

La riabilitazione fisioterapica post-ictus è quindi un processo continuo e graduale che richiede un approccio personalizzato, con l'obiettivo di massimizzare il recupero fisico, ridurre le disabilità e favorire l'autonomia del paziente. Ogni fase della riabilitazione, dall’inizio del trattamento fino al mantenimento dei progressi, è essenziale per il recupero completo.

È importante rivolgersi a professionisti specializzati per essere accompagnati in questo lungo percorso.

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