Dopo una lesione del LCA, indipendentemente dal fatto che l'intervento avrà luogo o meno, è importante seguire un percorso che aiuti a recuperare movimento, forza, propriocezione e stabilità. È scientificamente dimostrato che la fisioterapia pre-operatoria statisticamente porta ad outcome funzionali post-chirurgici migliori. Potremmo suddividere la riabilitazione in 4 fasi:
Stadio acuto
Stadio pre-chirurgico o trattamento conservativo
Fase post-chirurgica
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FASE ACUTA
Nella fase acuta bisognerebbe seguire un primo protocollo (PRICE: riposo, ghiaccio, compressione, elevazione) per ridurre il gonfiore e il dolore, per recuperare l’articolarità completa e per ridurre il versamento articolare.

Si potrebbero associare anche farmaci antinfiammatori appropriati per controllare il dolore e il gonfiore.
Questa attenzione particolare sul gonfiore è data dal fatto che il versamento intraarticolare causa l’inibizione neuro-muscolare del quadricipite, che a sua volta provoca un effetto negativo sul suo recupero. Per alcuni pazienti potrebbe essere necessario l’uso di stampelle ed eventualmente di un tutore per il ginocchio, tuttavia l'uso di questo dovrebbe essere limitato per evitare una conseguente atrofia dei quadricipiti.

Già in questa fase è utile iniziare esercizi per il recupero dell’articolarità, per il rinforzo iniziale dei quadricipiti e dei muscoli posteriori della coscia e infine per la propriocezione per entrambe le gambe. Infatti la forza e le alterazioni propriocettive si verificano sia nell'arto infortunato che in quello sano. Per rendere ottimale la fase preoperatoria, si raccomandano le seguenti linee guida.
L’obiettivo primario sarà recuperare l’estensione completa, la quale si ottiene lavorando sull’estensione passiva del ginocchio;
per raggiungerla il fisioterapista può lavorare sia con la terapia manuale che con esercizi:
- Automobilizzazioni della rotula
- postura ed esercizi con pressori sotto al tallone
- postura prona e gamba sospesa
- Isometrie di quadricipite e flessori
Subito dopo si procede con il recupero della flessione, anche in questo caso il terapista si avvale di esercizi attivi e mobilizzazione passive: -flessione passiva del ginocchio con terapia manuale da parte del fisioterapista ed esercizi di automobilizzazione ⁃ flessione del ginocchio in posizione prona ⁃ scivolamento del piede a parete Altri esercizi riguardano: Flessione/estensione del ginocchio in posizione seduta; Circonduzione della caviglia; Rinforzo medio gluteo da sdraiati sul fianco; Rinforzo dei glutei da posizione prona; Trasferimenti di peso in piedi (avanti/indietro/ laterale) Inoltre è dimostrato che la stimolazione elettrica neuromuscolare (NMES) combinata con l'esercizio fisico è più efficace nel migliorare la forza del quadricipite rispetto all'esercizio da solo. Oltre a ciò potrebbe essere utile prendere in considerazione il taping sia per fornire stabilità che per aiutare l’azione drenante e di conseguenza la riduzione del gonfiore.

Nonostante non esista una netta distinzione tra la fase acuta e la fase preoperatoria, didatticamente la fine dello stadio acuto si verifica quando il paziente riacquista la completa articolarità del ginocchio in estensione e almeno 110 gradi di flessione o uno schema del passo quasi normale.
FASE PRE-CHIRURGICA: La riabilitazione pre-chirurgica, anche definita ‘pre-riabilitazione’, consiste in una fase di preparazione fisica e mentale ad un periodo di possibile immobilità, ridotta attività fisica e recupero in seguito all’intervento chirurgico che verrà. LA PIÙ ALTA INCIDENZA DI RIGIDITÀ DEL GINOCCHIO SI VERIFICA SE L'INTERVENTO CHIRURGICO VIENE ESEGUITO QUANDO IL GINOCCHIO È GONFIO, DOLOROSO E HA UN ARCO DI MOVIMENTO LIMITATO. Il rischio di sviluppare un ginocchio rigido dopo l'intervento chirurgico può essere significativamente ridotto se l'intervento viene ritardato fino al passaggio della fase infiammatoria acuta, quindi quando il gonfiore si sarà ridotto, quando si è ottenuto un arco di movimento normale o quasi normale (specialmente l'estensione), ed è stato ristabilito un cammino normale; per questo motivo è utile analizzare il movimento della gamba sia nella fase oscillante della camminata che nella fase di carico monopodalico.
Così si aiuterà il paziente a riguadagnare movimento e forza più velocemente dopo l'intervento chirurgico. Tuttavia le linee guida effettive concordano che l'indicazione per una ricostruzione è l'instabilità persistente del ginocchio con sensazioni di cedimento. Poichè questa diagnosi è difficile da fare in una situazione acuta, le linee guida raccomandano che l'ACLR non venga eseguita nelle prime settimane dopo il trauma, al fine di ridurre al minimo il rischio di operare su un paziente asintomatico. L'attenzione deve essere sulla forza e sulla propriocezione.
Nonostante questo, il fisioterapista deve mantenere il ginocchio infortunato in uno stato di quiescenza migliorando l’arco di movimento con un gonfiore minimo. Il protocollo RICE e l'elettroterapia possono essere applicati per diverse settimane prima dell'intervento chirurgico. La durata di questa fase pre-chirurgica può durare alcuni giorni o diverse settimane.
Il programma di riabilitazione deve avere obiettivi settimanali misurabili per migliorare la forza muscolare e la resistenza, per guadagnare articolarità e per migliorare la propriocezione. Ciò fornirà nuovi obiettivi da raggiungere settimana per settimana, anche in relazione alla collaborazione del paziente.
Durante la fase pre-chirurgica è importante proporre diversi esercizi per incrementare la forza muscolare e la propriocezione.
Per questo motivo potrebbe essere una buona soluzione dare al paziente due diversi piani di esercizi da fare in palestra e a casa. Tuttavia è molto importante dare al ginocchio infortunato carichi sub-massimali per evitare gonfiore o re-infortuni causati dalla mancanza di propriocezione.
Possiamo dire che la riabilitazione pre-chirurgica si basa su 5 obiettivi principali: Ottenere e mantenere l’articolarità completa in estensione e co
ntinuare ad incrementare la flessione con minimo gonfiore;
Potenziare la forza muscolare: una volta raggiunti 110 gradi di flessione si può iniziare a lavorare sulla forza muscolare. Esempi di esercizi sono: ⁃ Nuoto (evitare rana) ⁃ Ellittica, cyclette e tapis roulant ⁃ Leg press ⁃ Leg curl o leg extension ⁃ Esercizi di sollevamento pesi come squat, affondi.
Migliorare la propriocezione
Mantenere alta la compliance del paziente al programma di riabilitazione
Preparazione mentale: il paziente deve sapere cosa aspettarsi dall'intervento chirurgico ed essere al corrente delle fasi di riabilitazione dopo di esso. È importante discutere in merito alle aspettative del paziente e sui dati scientifici disponibili in relazione a ciò che è lecito attendersi in termini di tempistiche di recupero (in collaborazione tra chirurgo e fisioterapista).
Se devi sottoporti ad un intervento di ricostruzione di LCA puoi consultare uno dei nostri chirurghi del ginocchio e affidarti ai nostri fisioterapisti specializzati per la riabilitazione pre e post chirurgica.
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