Quanta voglia abbiamo di vedere il nostro bambino provare a sedersi da solo o muovere i primi passi. E noi lì ad aiutarlo, a spronarlo, a spingerlo con un dito o a tenerlo per le manine perché ci riesca. È tutto normale…
Quello che spesso non si sa è che esistono delle “tappe dello sviluppo motorio”, cioè fasi progressive e prevedibili attraverso cui un bambino acquisisce nuove abilità di movimento nei primi anni di vita. Pensiamoli come degli obiettivi di sviluppo che indicano come e quando il bambino impara a controllare il proprio corpo.
Conoscere queste tappe significa:
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Comprendere come il bambino cresce e di cosa ha bisogno
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Prevenire le difficoltà
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Favorire uno sviluppo armonioso sul piano fisico, cognitivo ed emotivo
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Promuovere esperienze educative adeguate (giochi, attività, …)
Le tappe motorie sono, infatti, indicatori del normale sviluppo neurologico e psicomotorio. Osservarle permette di capire se il bambino segue un percorso armonico o se ci sono ritardi o deviazioni che meritano attenzione.
Fondamentale è distinguere tra una variazione individuale e un segnale di difficoltà.
Ogni bambino raggiunge le tappe con tempi diversi, sebbene l’ordine sia sempre lo stesso perché rispecchia la maturazione progressiva del sistema nervoso e del controllo posturale.
👉 Quindi non serve andare nel panico se il nostro bambino di 15 mesi non sta già camminando da solo.
I campanelli di allarme esistono, ma occorre sempre contestualizzarli: non va solo considerata l’età, ma anche l’ambiente in cui il bambino è immerso. Lo sviluppo motorio, infatti, è strettamente connesso a quello cognitivo, ma anche a quello linguistico, emotivo e sociale.
Una riflessione semplice:
Se avete il cellulare a portata di mano sul divano… vi alzate in piedi per prenderlo?
E allora perché nostro figlio dovrebbe alzarsi in piedi e camminare per raggiungere un gioco che gli abbiamo posto a 2 cm di distanza?
Il bambino che impara a muoversi esplora l’ambiente, scopre nuovi oggetti e interagisce con gli altri. Ma è anche vero che per muoversi occorre curiosità, motivazione, BISOGNO!
LE FASI CHIAVE DELLO SVILUPPO MOTORIO
Ogni bambino ha i propri ritmi, ma segue comunque una sequenza di appuntamenti che rappresentano tappe universali del suo percorso di crescita.
1. Controllo del capo (0–3 mesi)
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Sollevamento e mantenimento del capo, segno di maturazione del tono muscolare e del sistema nervoso
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Movimenti non coordinati ma progressivamente più fluidi (“movimenti spontanei”)
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Presenza di numerosi riflessi primitivi: suzione, prensione palmare, riflesso di Moro, marcia automatica
2. Controllo del tronco e rotolamento (3–6 mesi)
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Rafforza la muscolatura del tronco e inizia a coordinare braccia e gambe, rotola e mantiene una posizione più stabile
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Sostiene bene il capo e si appoggia sugli avambracci in posizione prona
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Afferra gli oggetti, inizialmente in modo impreciso
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Segue visivamente persone e oggetti
3. Posizione seduta (6–9 mesi)
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Riesce a sedersi e mantenere la seduta senza appoggio
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Le mani diventano più abili nella manipolazione (afferra, passa un gioco da una mano all’altra)
4. Strisciamento e gattonamento (8–10 mesi)
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Si sposta rotolando o strisciando sul pavimento
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Inizia la mobilità autonoma, esplora lo spazio, sviluppa coordinazione ed equilibrio
5. Stazione eretta e cammino con appoggio (9–12 mesi)
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Si alza in piedi e si sposta tenendosi ai mobili (“navigazione costiera”)
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Il controllo dell’equilibrio migliora rapidamente
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Inizia a coordinare mani e dita per giochi più complessi (battere le mani, indicare)
6. Primi passi autonomi (12–15 mesi)
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Cammina da solo, esplora l’ambiente in autonomia
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Si accovaccia e si rialza senza aiuto
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Spinge o trascina oggetti mentre cammina
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Inizia a lanciare la palla e a salire su superfici basse
7. Maggiore autonomia (18–24 mesi)
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Cammina e corre (anche se ancora in modo instabile)
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Sale le scale con aiuto
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Migliora la coordinazione fine (torri con cubi, imitazione dei movimenti)
8. Corse, salti e movimenti complessi (2–3 anni)
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Corre con equilibrio, cambia direzione
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Sale e scende le scale alternando i piedi
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Salta, calcia, lancia e afferra con più precisione
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Migliora la coordinazione globale e le abilità fini (disegno, costruzioni…)
COME STIMOLARE LO SVILUPPO MOTORIO IN MODO NATURALE
L’obiettivo non è anticipare le tappe, ma offrire un ambiente ricco, sicuro, stimolante.
1. Offrire libertà di movimento
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Evitare eccesso di seggiolini, sdraiette, passeggini
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Favorire superfici sicure per rotolare, spingere, allungarsi
2. Favorire il gioco a terra (tummy time)
Rafforza collo, schiena, braccia e supporta tutte le tappe successive.
3. Proporre materiali semplici
Oggetti leggeri e afferrabili che invitano a sperimentare.
4. Creare un ambiente che invita all’esplorazione
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Spazi ampi e ordinati
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Superfici diverse (tappeti, materassini)
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Oggetti interessanti un po’ fuori portata
5. Osservare senza intervenire troppo
Non mettere il bambino seduto o in piedi se non ci arriva da solo.
6. Attività quotidiane che sostengono il movimento
Giochi con la palla, costruzioni, canzoncine con gesti, equilibrio…
7. Uscite all’aperto
Superfici variabili, appoggi naturali, stimoli sensoriali.
QUANDO CONSULTARE UNO SPECIALISTA
È importante un confronto quando:
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Ci sono ritardi significativi
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Movimenti molto rigidi o molli
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Movimenti asimmetrici marcati
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Regressioni
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Scarso interesse per l’ambiente
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Dubbi persistenti dei genitori
Intervenire presto è fondamentale!
La fisioterapia pediatrica permette interventi tempestivi ed efficaci.
CONCLUSIONE
Le tappe possono variare perché ogni bambino è unico, ma conoscerle aiuta a osservare meglio lo sviluppo.
Sostenere il movimento attraverso il gioco è la via più naturale.
Se avete colto qualche campanello d’allarme, vi aspettiamo al Centro Riabilitativo Reggiano per una valutazione professionale!



