Le scarpe antinfortunistiche: perchè sono necessarie eppure dannose
Le scarpe antinfortunistiche fanno parte degli indumenti protettivi per numerosi settori professionali. Si tratta solitamente di scarpe basse o stivali con punta rinforzata in plastica o metallo, necessarie a proteggere le dita dei piedi da lesioni in caso di caduta di oggetti.
A seconda del settore, la suola della scarpa può essere rinforzata con plantari per proteggere la parte inferiore del piede da lesioni causate da chiodi o altri oggetti taglienti, o meno.
Tuttavia, il materiale rigido impedisce il naturale movimento di rullata del piede. Questo può portare a dolore, disturbi da pressione e reazioni infiammatorie. Quindi, se è necessario da un lato, dall’altro lato la protezione dei piedi comporta anche dei disagi: del resto, le scarpe devono essere realizzate in materiale rigido per offrire una sicurezza sufficiente.
In una normale giornata di lavoro, i piedi sono spesso esposti per molte ore alla dura pressione delle scarpe, per cui molti lavoratori soffrono di dolori e problemi al piede.
Dati i lunghi periodi di utilizzo (con frequenza spesso quotidiana e che si protrae per anni) e l'elevato livello di sforzo in alcune professioni, anche con buone calzature possono svilupparsi dolore e diversi problemi connessi tra i quali, ad esempio, mal di schiena, problemi al ginocchio o diversi disturbi ai piedi.
Dolore al tallone, ovvero la talalgia: cos’è e come si interviene
Il sintomo che ricorre più frequentemente è la talalgia, ovvero dolore/infiammazione al tallone. Questo sintomo può derivare da diverse condizione e deformazioni anatomiche quali:
SPINA (o SPERONE) CALCANEARE: consiste in un’escrescenza ossea benigna del tallone, spesso accompagnata da una dolorosa infiammazione dei tessuti circostanti. Lo sperone si sviluppa nel corso degli anni se i piedi sono esposti a una sollecitazione continua, ad esempio in persone che passano molto tempo camminando o in piedi.
FASCITE PLANTARE: ovvero un’infiammazione o una degenerazione della fascia plantare
MORBO DI HAGLUND: una patologia che colpisce il calcagno per lo più delle persone giovani e sportive. Questa malattia genera una sorta di tallone sporgente che, infiammando il tendine d'Achille, causa forti dolori che compromettono lo svolgimento delle normali attività quotidiane
Il trattamento di queste patologie è in primo approccio conservativo. Diventa quindi ottimale affidarsi al centro fisioterapico di fiducia per diagnosi e cura della problematica.
Si può prevenire l’insorgere di dolore e infiammazione?
Non potendo fare a meno, per motivi lavorativi, di utilizzare scarpe antinfortunistiche, aumenta sicuramente il rischio di incappare in queste problematiche dolorose. Ci sono una serie di approcci preventivi che però riducono la possibilità d’insorgenza delle stesse o quantomeno favoriscono una migliore convivenza col sintomo doloroso:
Mantenere i tessuti elastici: tutti i problemi sovracitati si accompagnano ad infiammazione e rigidità dei tessuti circostanti e conseguente tensione di strutture muscolari e fasciali a monte e a valle della zona dolente. Sono quindi utili esercizi di stretching e contrazione muscolare eccentrica, guidati dal terapista, per elasticizzare quanto più possibile i tessuti.
Valutare utilizzo plantare su misura: affidandosi a tecnici ortopedici, è possibile confezionare plantari che si adattano alla conformazione anatomica della persona ed aiutano a scaricare meglio il peso corporeo, evitando di sovraccaricare le zone d’interesse per le problematiche dolorose.
Se hai riscontrato uno o più dei sintomi sopraelencati puoi fissare una visita con uno dei nostri fisioterapisti per risolvere la problematica!
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