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Conflitto femoro-acetabolare


Conflitto femoro-acetabolare

Hai dolore all’anca e non sai da cosa possa dipendere? Molto spesso tendiamo a generalizzare con frasi del tipo: “Sarà la vecchiaia” o “E’ un po’ di artrosi”. Ma se capitasse invece ad un giovane sportivo?



Oggi parleremo di una patologia misconosciuta, nel gergo medico definita conflitto femoro acetabolare.

Per comprendere al meglio questo tipo di patologia dobbiamo focalizzarci sull’articolazione dell’anca, immaginandola come una sfera che si muove all’interno di una superficie concava. Se, per predisposizione genetica, una di queste due parti ossee ha una conformazione diversa da quella fisiologica, ci si può trovare davanti ad un quadro predisponente al conflitto.

A seconda di quale segmento osseo presenta la deformazione si sentirà parlare di conflitto tipo CAM o conflitto tipo PRINCER.

– In quali soggetti si manifesta? Può colpire sia soggetti giovani o adulti che praticano sport a livello amatoriale e non graduano l’esercizio fisico, ma anche in professionisti a cui viene richiesta una performance di qualità e sottopongono l’anca a stress ripetuti e prolungati. Gli sport che sollecitano di più l’articolazione dell’anca sono runner, calcio, pallavolo, tennis.

– Quali sono i sintomi? 1. Il dolore che può esserci anche a riposo, si manifesta in modo profondo e localizzato nella zona dell’anca, delle volte può presentarsi circoscritto nella zona inguinale, ed essere presente solo nel momento in cui si prativa l’attività sportiva. 2. Difficoltà nei movimenti dell’anca. 3. Impossibilità a svolgere l’attività sportiva. Questi sopra elencati sono quelli più comuni; nella mia esperienza clinica, mi è capitato di assistere a pazienti che trascurando la patologia hanno iniziato ad avvertire dolore anche mentre svolgevano semplici movimenti quotidiani come alzarsi da una sedia o salire le scale.

– Come si effettua la diagnosi? È necessario rivolgersi sempre ad un professionista che può essere anche il proprio fisioterapista di fiducia che formulerà la sua diagnosi fisioterapica ed invierà il paziente (laddove necessario) al medico competente (ortopedico o fisiatra). Ci sono alcuni test specifici che il fisioterapista può effettuare se sospetta una condizione di conflitto, ma la conferma si ha solo attraverso la diagnostica strumentale che può essere rx o rmn.

– Cosa si puoi fare per risolvere il tuo problema? Nell’approccio conservativo, compatibilmente con lo stadio del problema, si può intervenire andando a ripristinare il movimento corretto dell’anca, attraverso il rilascio del sistema muscolare e fasciale. Il massaggio, associato o meno a terapia fisica quale la tecar terapia può dare un buon risultato in termini di diminuzione del dolore. Dopo di che occorre rinforzare i muscoli stabilizzatori dell’anca associati ad un corretto rinforzo del core (il nostro corsetto muscolare naturale presente a livello della colonna).

– Se trascuri il tuo problema cosa può succedere? Spesso la disfunzione articolare può portare a dei compensi a livello della colonna vertebrale, che a causa di una distribuzione anomala del carico corporeo potrebbe ricevere delle scorrette sollecitazioni. In tal caso si interviene anche andando a ripristinare la corretta postura effettuando delle sedute di rieducazione posturale. Il fisioterapista educherà il paziente a svolgere alcuni esercizi a domicilio che permetteranno il graduale ritorno all’attività sportiva.

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